I fattori che sono determinanti nella efficenza della innovazione nella Università sono, la qualità dell’insegnamento e le strutture a disposizione.
Nella Qualità dell’insegnamento l’influenza del potere politico è determinante.
Il potere politico che vuole controllare le direzione di ricerca e impone le linee di finanziamento su determinati scopi ha di fatto l’effetto di inibizione della creatività di una istituzione.
Il Fatto che nella Raccomandazione del 2018 pubblicata dal Parlamento Europeo non si faccia menzione della creatività del consesso sociale che vive l’Università è un fattore che indebolisce e condiziona a livello intrinseco la capacità di innovazione della Istituzione Accademica.
Le Università Europee poi, sono strutturate in modo altamente burocratico e corrispondono a determinati dettati politici: la Burocratizzazione della macchina della ricerca ha l’effetto di DEMOTIVARE gli attori di questo scenario.
A questo si aggiunge il fatto che la selezione degli attori, almeno in determinati paesi, segue delle logiche che non hanno a che fare con la creatività innovativa.
Altro fattore infrastrutturale, ci riferiamo alla capacità dei laboratori di implementare i processi di ricerca, devono seguire delle economie di scala che le Università per i fattori sopramenzionati non so0no in grado di farvi fronte.
Allo stato attuale, l’ Università deve ripensare la sua funzione verso una qualificazione della formazione per dotare i suoi allievi delle qualità e di quegli strumenti che vanno al confine delle “conoscenze”.
L’invezione, come del resto l’innovazione, viaggiano su un sistema motivazionale che è al di fuori del sistema burocratico universitario.
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